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PIAZZA CASTELLO 19 - MILANO

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Posta Elettronica Amministrazione Piazza  Castello 19 - Milano

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La casa al n. civico 19, lotto D.2, in piazza Castello a Milano è stata costruita nel 1889, secondo le nostre fonti, dall´arch. Pace per la Cassa Sovvenzione ai Costruttori con licenza di abitabilità del 27 settembre 1891.


Piano Beruto

Il lotto su cui insiste il nostro palazzo, faceva parte dei nuovi quartieri decretati nel 1886 previsti dal piano dell´urbanista Ing.re Cesare Beruto, dopo la copertura dei navigli.


Particolare del Piano Beruto

Dalla pianta del piano Beruto del 1894 possiamo riscontrare che fu tra i primi ad essere costruito.


Vista angolo piazza Castello - via Minghetti

Il palazzo è in stile sanmicheliano, dove al piano terra sul fronte di piazza Castello c´è un ordine di quattro colonne tuscaniche in pietra dell´Adda sotto il balcone del piano nobile.  Nel corso del tempo, dal primo proprietario Gioachino Pisetzky, rimanendo alla stessa famiglia non è stato rimaneggiato e quindi non ha subito superfettazioni.


Prima del restauro

Negli anni passati si era pensato ad un restauro, ma si sono scartate le soluzioni in quanto i materiali di allora erano poco traspiranti.  Il grande problema da affrontare era fermare il degrado delle colonne in pietra, in quanto l´inquinamento atmosferico (pioggia acida e smog), provocava un lento ed inesorabile sfarinamento della pietra porosa.


Colonna prima del restauro

Nel 2006 si è compiuta l´opera di restauro delle facciate commissionata dall´Arch.Dora Luzzati (Direttore dei Lavori) all´impresa Trivella S.p.A. avvelendosi dell´A.R.C. (Arte Restauro Conservazione) di Elena Astolfi e Raffaella Giacomini.


Figura prima del restauro

Nel corso del restauro conservativo si è cercato di rispettare al massimo i materiali esistenti.  Sul fronte di piazza Castello, una volta eseguita la microabrasivatura, sotto la patina dello smog, è venuta alla luce la vera natura della pietra dei balconi: lastre in granito rosa che ben si accostano ai fregi delle colonnine dei parapetti e dei medaglioni che decorano la facciata.  Particolare cura è stata posta, assieme alle restauratrici, nel ricreare il colore originale delle stuccature delle colonnine: una graniglia in rosa antico.


Pulitura dei balconi durante il restauro

La stessa attenzione è stata posta, dopo varie campionature, per avvicinarsi al colore originale delle porzioni "gialle" in facciata.  Il "giallo" era composto da vari colori: rosso, rosa, marrone, arancione, giallo-ocra.  Una volta scelto il colore riconosciuto nelle parti meglio conservate e meno esposte allo smog, si è trovata la giusta corposità del colore.


Mascherone restaurato

La migliore texture era una velatura colorata che lasciava trasparire la granulosità dell´intonaco sottostante in modo che la pittura risultasse materica.  Una pittura coprente non avrebbe dato il giusto effetto − avrebbe reso la superficie piatta ed opaca.  Questa velatura, non essendo omogenea nel suo assorbimento, ha dato un effetto di chiaro-scuro sugli elementi scultorei della facciata − i mascheroni, gli angeli e le figure femminili hanno così conservato la loro corposità con la luce rifrangente.


Angelo restaurato

E´ stato un lavoro di cantiere con grande collaborazione e cooperazione tra restauratori, capo cantiere e direttore lavori, un processo di studio che ha maturato decisioni di comune accordo dopo varie valutazioni sul posto.  Questo procedere ponderato e critico ci ha premiato, il palazzo aveva insito il suo splendore nel suo disegno, però la patina del tempo e dello smog nascondeva una sua natura più luminosa che aspettava di essere rivelata.

Arch. Dora Luzzati